Jane Austen

Poesie
traduzione di Giuseppe Ierolli

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Poems


This little bag
Miss Lloyd has now sent to Miss Green
Happy the Lab'rer
Oh! Mr. Best
See they come
On Sir Home Popham's sentence
To Miss Bigg previous to her marriage
On the same occasion - but not sent.
To the memory of Mrs. Lefroy
Alas! poor Brag, thou boastful Game!
My dearest Frank
In measured verse
I've a pain in my head
On the marriage of Mr. Gell to Miss Gill.
I am in a dilemma
Between Session & Session
When stretch'd on one's bed
Camilla, good humoured, & merry, & small
When Winchester races first took their beginning




This little bag

This little bag I hope will prove
   To be not vainly made -
For, if you thread & needle want
   It will afford you aid.

And as we are about to part
   T'will serve another end,
For when you look upon the Bag
   You'll recollect your freind.
                                     Jan:ry 1792.

Poesie


Questa borsetta
Miss Lloyd ha mandato ora a Miss Green
Felice il Lavoratore
Oh! Mr. Best
Ecco che arrivano
Sulla condanna di Sir Home Popham
A Miss Bigg prima del suo matrimonio
Nella stessa occasione - ma non spedita.
In memoria di Mrs. Lefroy
Ahimè! povero Brag, tu Gioco presuntuoso!
Mio carissimo Frank
In versi cadenzati
Ho un dolore di testa
Sul matrimonio di Mr. Gell con Miss Gill.
Sono in un dilemma
Tra Sessione e Sessione
Quando ci si rigira nel letto
La gioviale, allegra e piccola Camilla
Quando le corse di Winchester ebbero inizio




Questa borsetta

Questa borsetta spero dimostrerà
   Di non essere stata fatta invano -
Poiché, se avrai bisogno di ago e filo
   Ti offrirà il suo aiuto.

E dato che stiamo per separarci
   Servirà a un altro scopo,
Poiché quando guarderai la borsa
   Ricorderai la tua amica.
                                     Gennaio 1792.


La borsetta, fatta da JA per Mary Lloyd quando lei, la madre e la sorella Martha si trasferirono da Deane a Ibthorp, esiste ancora e contiene un foglietto con il manoscritto dei versi. Nel 1982 la proprietaria di allora, Joan Austen-Leigh, scrisse un articolo su Country Life (28 ottobre 1982, pag. 1323) in cui era riprodotta la borsetta e il manoscritto.

Miss Lloyd has now sent to Miss Green

Miss Lloyd has now sent to Miss Green,
As, on opening the box, may be seen,
Some yards of a Black Ploughman's Gauze,
To be made up directly, because
Miss Lloyd must in mourning appear -
For the death of a Relative dear -
Miss Lloyd must expect to receive
This license to mourn & to grieve,
Complete, e're the end of the week -
It is better to write than to speak -

Miss Lloyd ha mandato ora a Miss Green

Miss Lloyd ha mandato ora a Miss Green,
Come, aprendo la scatola, si può vedere,
Alcune iarde di Crespo di Ploughman Nero,
Da cucire subito, poiché
Miss Lloyd deve mettere il lutto -
Per la morte di una cara Parente -
Miss Lloyd si aspetta di ricevere
Questa licenza di lutto e afflizione,
Finita, entro la fine della settimana -
È meglio scriverlo che dirlo a voce -


Scritta a fine aprile/inizio maggio 1805, dopo la morte di Mrs. Lloyd, la madre di Mary e Martha (16 aprile 1805). "Miss Lloyd" è Martha, in quanto la sorella Mary era la moglie di James Austen, e Miss Green era evidentemente una sarta. Il "Ploughman's Gauze" (v. 3) era un tipo di crespo usato per gli abiti da lutto. Il manoscritto è perduto e il testo deriva da una trascrizione di Anna Austen.

Happy the Lab'rer

Miss J. Austen   

Happy the Lab'rer in his Sunday Cloathes! -
In light-drab coat, smart waistcoat, well-darn'd
       Hose
And hat upon his head to Church he goes; -
As oft with conscious pride he downward throws
A glance upon the ample Cabbage rose
Which stuck in Buttonhole regales his nose,
He envies not the gayest London Beaux. -
In Church he takes his seat among the rows,
Pays to the Place the reverence he owes,
Likes best the Prayers whose meaning least
       he knows,
Lists to the Sermon in a softening Doze,
And rouses joyous at the welcome close. -

Felice il Lavoratore

Miss J. Austen   

Felice il Lavoratore col Vestito della Domenica! -
In giacca chiara, elegante gilè, Calze ben
       rammendate
E cappello in testa in Chiesa si reca; -
Spesso con consapevole orgoglio getta di sottecchi
Un'occhiata alla grande Rosa
Che dall'occhiello delizia il suo naso,
E non invidia il più allegro dei Beaux Londinesi. -
In Chiesa prende posto tra i banchi,
Tributa al Luogo il rispetto dovuto,
Gradisce di più le Preghiere che comprende
       di meno,
Gusta il Sermone in un dolce Pisolino,
E si desta con gioia all'agognata conclusione. -


La poesia, scritta probabilmente poco prima della morte di Elizabeth Bridges, moglie di Edward Austen (10 ottobre 1808) è in un manoscritto con il titolo «Verses to rhyme with "Rose"», che ne contiene altre tre, di "Mrs. Austen" (la madre di JA), Miss Austen (la sorella Cassandra) e "Mrs. E. Austen" (Elizabeth [Bridges] Austen).

Oh! Mr. Best

Oh! Mr. Best, you're very bad
   And all the world shall know it;
Your base behaviour shall be sung
   By me, a tuneful Poet. -

You used to go to Harrowgate
   Each summer as it came,
And why I pray should you refuse
   To go this year the same? -

The way's as plain, the road's as smooth,
   The Posting not increased;
You're scarcely stouter than you were,
   Not younger Sir at least. -

If e'er the waters were of use
   Why now their use forego?
You may not live another year,
   All's mortal here below. -

It is your duty Mr. Best
   To give your health repair
Vain else your Richard's pills will be,
   And vain your Consort's care. -

But yet a nobler Duty calls
   You now towards the North.
Arise ennobled - as Escort
   Of Martha Lloyd stand forth.

She wants your aid - she honours you
   With a distinguish'd call.
Stand forth & be the friend of her
   Who is the friend of all. -

Take her, & wonder at your luck,
   In having such a Trust.
Her converse sensible & sweet
   Will banish heat & dust. -

So short she'll make the journey seem
   You'll bid the Chaise stand still.
T'will be like driving at full speed
   From Newb'ry to Speen Hill. -

Convey her safe to Morton's wife
   And I'll forget the past,
And write some verses in your praise
   As finely & as fast.

But if you still refuse to go
   I'll never let you rest,
But haunt you with reproachful song
   Oh! wicked Mr. Best! -
                                                       J.A.
                                             Clifton 1806

Oh! Mr. Best

Oh! Mr. Best, siete davvero cattivo
   E tutto il mondo lo saprà;
Il vostro vile comportamento sarà cantato
   Da me, armonioso Poeta. -

Siete solito andare a Harrowgate
   Non appena arriva l'estate,
E perché mai dovreste rifiutare
   Di andarci anche quest'anno? -

Il tragitto è sempre quello, la strada sempre liscia,
   Il noleggio della carrozza non è aumentato;
Non siete certo più in forze di prima,
   E nemmeno più giovane, Signore. -

Se mai le acque furono utili
   Perché ora l'utilità non c'è più?
Potreste non vivere ancora un anno,
   Tutti sono mortali quaggiù. -

È vostro dovere Mr. Best
   Stare attento alla vostra salute
Altrimenti saranno vane le pillole di Richard, (1)
   E vane le cure della vostra Consorte. -

Ma c'è anche un più nobile Dovere che vi chiama
   Ora verso il Nord.
Sarete nobilitato - come Scorta
   Risoluta di Martha Lloyd.

Lei ha bisogno del vostro aiuto - vi onora
   Con una distinta richiesta.
Risoluto e suo amico dev'essere
   Chi è amico di tutti. -

Portatela, e stupitevi della vostra fortuna,
   Nell'avere una tale Fiducia.
La sua conversazione dolce e assennata
   Bandirà caldo e polvere. -

Farà sembrare così breve il tragitto
   Che accuserete le Diligenza di non essersi mossa.
Sarà come andare a tutta velocità
   Da Newbury a Speen Hill. - (2)

Portatela sana e salva dalla moglie di Morton (3)
   E io dimenticherò il passato,
E scriverò versi in vostra lode
   Tanto raffinati quanto veloci.

Ma se persistete a non andare
   Non vi darò requie,
Ma vi tormenterò con canti di biasimo
   Oh! malvagio Mr. Best! -
                                                       J.A.
                                             Clifton 1806


Nel luglio del 1806 JA, la madre e Martha Lloyd, che era andata a vivere con loro dopo la morte della madre nel 1805, erano in vacanza a Clifton, una località termale vicino a Bristol. Evidentemente Martha desiderava visitare Harrogate, un'altra località termale a oltre trecento chilometri da Bristol, nello Yorkshire, e aveva bisogno di qualcuno che l'accompagnasse nel viaggio. Mr. Best non è stato identificato con certezza, ma, secondo Deirdre Le Faye, potrebbe trattarsi di un certo rev. Thomas Best, di Newbury. Il manoscritto è di proprietà privata ed è su carta con filigrana del 1808; si presume perciò che sia una copia autografa dell'originale del 1806.



(1) Le "Richard's pills" sembra che non siano mai esistite; probabilmente è un medicinale di fantasia.

(2) Newbury e Speen Hill sono due località del Berkshire ad appena un miglio l'una dall'altra.

(3) Mr. Morton non è stato identificato. JA lo cita, se è lo stesso, in una lettera a Martha Lloyd del 29 novembre 1812: "Se non torni in tempo per mandare tu stessa il Tacchino, ti dobbiamo disturbare di nuovo per l'indirizzo di Mr Morton, dato che come sempre siamo un dubbio. Ora diventa una specie di vanto per noi non avere nessuna certezza sull'indirizzo di Mr Morton." (lettera 77).

See they come

See they come, post haste from Thanet,
   Lovely couple, side by side;
They've left behind them Richard Kennet
   With the Parents of the Bride!

Canterbury they have passed through;
   Next succeeded Stamford-bridge;
Chilham village they came fast through;
   Now they've mounted yonder ridge.

Down the hill they're swift proceeding
   Now they skirt the Park around;
Lo! The Cattle sweetly feeding
   Scamper, startled at the sound!

Run, my Brothers, to the Pier gate!
   Throw it open, very wide!
Let it not be said that we're late
   In welcoming my Uncle's Bride!

To the house the chaise advances;
   Now it stops - They're here, they're here!
How d'ye do, my Uncle Francis!
   How does do your Lady dear?

Ecco che arrivano

Ecco che arrivano, il postale corre da Thanet,
   L'incantevole coppia, fianco a fianco;
Hanno lasciato indietro Richard Kennet
   Con i Genitori della Sposa!

Sono passati da Canterbury;
   E poi sul ponte di Stamford;
Hanno attraversato di corsa Chilham;
   Ora sono sulla cresta laggiù.

Scendono rapidi la collina
   Ora stanno aggirando il Parco;
Guarda! Le Mucche tranquille al pascolo
   Scappano, spaventate dal rumore!

Correte, Fratelli miei, al Cancello!
   Spalancatelo, che sia ben aperto!
Non facciamoci sorprendere in ritardo
   Nell'accogliere la Sposa dello Zio!

La carrozza avanza verso casa;
   Ora si ferma - Sono qui, sono qui!
Come stai, Zio Francis!
   Come sta la tua cara Sposa?


I versi furono copiati da Anna [Austen] Lefroy all'incirca nel 1855, preceduti da: "Versi scritti da Jane Austen per il divertimento di una Nipote (successivamente Lady Knatchbull) sull'arrivo del Cap. e Mrs Austen a Godmersham Park subito dopo il loro matrimonio nel luglio 1806" (vedi la lettera 48C). Sono stati pubblicati per la prima volta nel "Times Literary Supplement" del 20 febbraio 1987.
Il matrimonio di Francis (Frank) Austen e Mary Gibson fu celebrato a Ramsgate il 24 luglio 1806 e il 26 i due sposi arrivarono a Godmersham Park per trascorrere la luna di miele. Nel diario di Fanny, alla data del 29 luglio 1806, si legge: "Ho ricevuto una letterina da zia Jane con alcuni suoi versi." Fanny Austen [dal 1812 Knight] si sposò nel 1820 con Sir Edward Knatchbull (un vedovo con sei figli) e divenne così Lady Knatchbull.
Richard Kenneth (v. 3) era un valletto di Godmersham Park che era evidentemente in un'altra carrozza con i genitori della sposa. John Gibson e la moglie.

On Sir Home Popham's sentence -
       April 1807.

Of a Ministry pitiful, angry, mean,
A Gallant Commander the victim is seen;
For Promptitude, Vigour, Success - does he stand
Condemn'd to receive a severe reprimand!
   To his foes I could wish a resemblance in fate;
That they too may suffer themselves soon or late
The Injustice they warrant - but vain is my spite,
They cannot so suffer, who never do right. -

Sulla condanna di Sir Home Popham -
       Aprile 1807.

Di un Ministro spregevole, irascibile, meschino,
Un Valoroso Comandante la vittima è stato;
Per Prontezza, Vigore, Successo - si è trovato
Condannato a una severa reprimenda!
   Ai suoi nemici posso augurare un pari destino;
Che anche loro soffrano prima o poi
L'Ingiustizia inflitta - ma vano è il mio astio,
Non può soffrire, chi non si comporta bene. -


Sir Home Popham era un ufficiale della marina, e fu membro del parlamento del partito Tory dal 1804 al 1812. Nell'estate del 1806 era stato uno dei protagonisti della presa di Buenos Aires agli spagnoli, ma fu deferito alla corte marziale perché accusato di aver lasciato sguarnita Città del Capo quando era partito dal Capo di Buona Speranza. Il processo si svolse a Portsmouth dal 6 all'11 marzo 1807 e fece molto clamore, anche perché l'opinione pubblica si divise tra chi ne giustificava la condotta e chi la condannava. JA era evidentemente nel primo gruppo. Sir Popham fece comunque carriera e dopo pochi anni divenne contrammiraglio.
Il ministro del primo verso era William Wyndham, Lord Grenville (1759-1834), del partito Whig, che fu primo ministro per poco più di anno, dall'11 febbraio 1806 al 31 marzo 1807.
Il manoscritto è nello stesso foglio dei versi dedicati a Miss Bigg (vedi la poesia successiva), datati 26 agosto 1808; è evidente quindi che si tratta di una copia fatta oltre un anno dopo la composizione originale.

To Miss Bigg previous to her marriage, with some pocket handfs. I had hemmed for her. -

Cambrick! with grateful blessing would I pay
   The pleasure given me in sweet employ: -
Long may'st thou serve my Friend without decay,
   And have no tears to wipe, but tears of joy!

J. A. - Aug:st 26. - 1808 -       

A Miss Bigg prima del suo matrimonio, con alcuni fazzoletti da tasca da me orlati per lei. -

Lino di Cambrai! con grata gioia rendo omaggio
   Al piacere datomi dal dolce lavoro: -
A lungo servano la mia Amica senza deteriorarsi,
   E senza lacrime da asciugare, se non di gioia!

J. A. - 26 agosto 1808 -        


Inviata a Catherine Bigg due mesi prima del suo matrimonio con il rev. Herbert Hill, il 25 ottobre 1808. I Bigg vivevano a Manydown, vicino a Steventon, e le tre sorelle: Catherine, Elizabeth e Alethea, erano amiche d'infanzia di JA; l'amicizia continuò, fino alla sua morte, anche dopo la proposta di matrimonio del fratello, Harris Bigg-Wither, nel dicembre 1802, che JA prima accettò e poi, il mattino successivo, rifiutò.
Restano due manoscritti di mano di JA: quello inviato e una bella copia in un foglio contenente anche altri versi (vedi la nota alla poesia precedente e la poesia successiva).

On the same occasion - but not sent. -

Cambrick! Thou'st been to me a Good,
And I would bless thee if I could.
Go, serve thy Mistress with delight,
Be small in compass, soft & white;
Enjoy thy fortune, honour'd much
To bear her name & feel her touch;
And that thy worth may last for years,
Slight be her Colds & few her Tears! -

Nella stessa occasione - ma non spedita. -

Lino di Cambrai! Per me sei stato una Gioia,
E ti benedirei se potessi.
Va, servi la tua Padrona con diletto,
Sii piccolo, soffice e bianco;
Godi della tua fortuna, sentiti molto onorato
Di portare il suo nome e di sentire il suo tocco;
E che tu possa durare per anni,
Leggeri siano i Raffreddori e poche le Lacrime! -


Una copia della poesia precedente, evidentemente scartata. È nello stesso manoscritto.

To the memory of Mrs. Lefroy, who died Dec:r 16. - my birthday. - written 1808. -

The day returns again, my natal day;
What mix'd emotions with the Thought arise!
Beloved friend, four years have pass'd away
Since thou wert snatch'd forever from our eyes. -

The day, commemorative of my birth
Bestowing Life & Light & Hope on me,
Brings back the hour which was thy last on Earth.
Oh! bitter pang of torturing Memory! -

Angelic Woman! past my power to praise
In Language meet, thy Talents, Temper, Mind,
Thy solid Worth, they captivating Grace! -
Thou friend & ornament of Humankind! -

At Johnson's death, by Hamilton t'was said,
"Seek we a substitute - Ah! vain the plan,
No second best remains to Johnson dead -
None can remind us even of the Man."

So we of thee - unequall'd in thy race
Unequall'd thou, as he the first of Men.
Vainly we search around the vacant place,
We ne'er may look upon thy like again.

Come then fond Fancy, thou indulgent Power, -
- Hope is desponding, chill, severe to thee! -
Bless thou, this little portion of an hour,
Let me behold her as she used to be.

I see her here, with all her smiles benign,
Her looks of eager Love, her accents sweet.
That voice & Countenance almost divine! -
Expression, Harmony, alike complete. -

I listen - 'tis not sound alone - 'tis sense,
'Tis Genius, Taste, & Tenderness of soul.
'Tis genuine warmth of heart without pretence
And purity of Mind that crowns the whole.

She speaks; 'tis Eloquence - that grace of Tongue
So rare, so lovely! - Never misapplied
By her to palliate Vice, or deck a Wrong,
She speaks & reasons but on Virtue's side.

Her's is the Energy of soul sincere.
Her Christian Spirit, ignorant to feign,
Seeks but to comfort, heal, enlighten, chear,
Confer a pleasure, or prevent a pain. -

Can ought enhance such Goodness? - Yes, to me,
Her partial favour from my earliest years
Consummates all. - Ah! Give me yet to see
Her smile of Love - the Vision disappears.

'Tis past & gone - We meet no more below.
Short is the Cheat of Fancy o'er the Tomb.
Oh! might I hope to equal Bliss to go!
To meet thee Angel! in thy future home! -

Fain would I feel an union in thy fate,
Fain would I seek to draw an Omen fair
From this connection in our Earthly date.
Indulge the harmless weakness - Reason,
       spare. -

J. A.           

In memoria di Mrs. Lefroy, che morì il 16 dicembre. - mio compleanno. - scritta nel 1808. -

Ritorna quel giorno, il mio giorno natale;
Che miscela di emozioni suscita il Pensiero!
Mia amata amica, quattro anni son passati
Da quando sei stata strappata a noi per sempre. -

Il giorno, che commemora la mia nascita
Che mi ha dato Vita, Luce e Speranza,
Riporta alla mente la tua ultima ora sulla Terra.
Oh! amara fitta di una Memoria che tortura! -

Angelica Donna! va oltre le mie capacità lodare
A Parole, le tue Qualità, il Carattere, la Mente,
Il tuo solido Valore, la tua Grazia ammaliante! -
Tu amica e ornamento del Genere Umano! -

Alla morte di Johnson, Hamilton disse,
"Cercare un sostituto - Ah! vano sarebbe,
Nessun altro può esserci alla morte di Johnson -
Nessuno può rammentarci quell'Uomo."

Così noi di te - ineguagliata nella tua corsa
Ineguagliata tu stessa, come il primo degli Uomini.
Invano cerchiamo intorno al posto vacante,
Non scorgeremo mai qualcuno come te.

Vieni allora amata Fantasia, tu benevolo Potere, -
- La speranza è persa, gelida, austera con te! -
Benedici, questa piccola porzione di un'ora,
Fammela vedere com'era.

La vedo qui, con tutti i suoi benevoli sorrisi,
I suoi sguardi di Affetto sincero, le sue dolci parole.
Quella voce e quel Volto quasi divini! -
Espressione, Armonia, ugualmente perfette. -

Ascolto - non è solo suono - è senso,
È Genio, Gusto e Tenerezza d'animo.
È genuino ardore del cuore senza finzioni
E purezza di Mente che corona il tutto.

Ella parla; è Eloquenza - quella grazia nella Parola
Così rara, così bella! - Mai usata
Da lei per scusare il Vizio, o abbellire uno Sbaglio,
Ella parla e ragiona solo a fianco della Virtù.

La sua è l'Energia di un'anima sincera.
Il suo Spirito Cristiano, ignaro d'inganni,
Cerca solo conforto, cura, luce, pulizia,
Dona piacere, o previene una pena. -

Può esserci di più di una tale Bontà? - Sì, per me,
La sua predilezione fin dai miei primi anni
Ha coronato tutto. - Ah! Ch'io veda ancora
Il suo affettuoso sorriso - la Visione scompare.

È passata, è andata - Non più incontri quaggiù.
Breve è l'Inganno della Fantasia sulla Tomba.
Oh! potessi sperare di andare in tale Beatitudine!
D'incontrarti come Angelo! nella tua casa futura! -

Sarei felice di unirmi al tuo fato,
Sarei felice di trarre un buon Auspicio
Da questo legame dei nostri giorni Terreni.
Concedi l'innocua debolezza - Ragione,
       risparmiami. -

J. A.           


Scritta nel quarto anniversario della morte di Anne [Brydges] Lefroy (1749-1804), conosciuta come "Madam Lefroy" e moglie del rev. Isaac-Peter-George Lefroy (1745-1806), dal 1783 rettore a Ashe, a due miglia da Steventon. I Lefroy erano amici di famiglia degli Austen e Mrs. Lefroy fu particolarmente cara a JA, come indicano chiaramente questi versi. Morì il 16 dicembre 1804, giorno del ventinovesimo compleanno di JA, cadendo da cavallo mentre tornava a casa dalla vicina cittadina di Overton. Il rev. Lefroy era zio di Thomas Langlois Lefroy, il flirt giovanile di cui JA parla nelle sue prime lettere rimasteci, e un figlio, Benjamin, sposò nel 1814 Anna Austen, la figlia di James e della prima moglie, Anne Mathew.
Il manoscritto fu donato nel 1936 al Capitolo della cattedrale di Winchester da Jessie Lefroy, una delle pronipoti di Mrs. Lefroy.
Le parole di Hamilton sulla morte di Samuel Johnson (quarta strofa) sono una citazione libera dalla Life of Johnson (1791) di James Boswell, dove le parole erano attribuite a "un eminente amico" di Johnson; nella terza edizione dell'opera (1799) il curatore, Edmond Malone, identificò l'eminente amico in un uomo politico: William Gerard Hamilton (1729-1796).

Alas! poor Brag, thou boastful Game!

Alas! poor Brag, thou boastful Game!
What now avails thine empty name?
Where now thy more distinguish'd fame?
My day is o'er, and Thine the same.
For thou like me art thrown aside,
At Godmersham, this Christmas Tide;
And now across the Table wide,
Each Game save Brag or Spec: is tried.
Such is the mild Ejaculation,
Of tender hearted Speculation.

Ahimè! povero Brag, tu Gioco presuntuoso!

Ahimè! povero Brag, tu Gioco presuntuoso!
A che vale ormai il tuo vuoto nome?
Dov'è ora la tua fama tanto celebrata?
Il mio tempo è terminato, e il Tuo lo stesso.
Poiché tu come me sei stato messo da parte,
A Godmersham, nel Natale appena passato;
E ormai sull'ampio Tavolato,
Ogni Gioco salvo Brag e Spec. è sperimentato.
Tale è la mite Esclamazione,
Dello Speculation dal tenero cuore.


I versi sono in una lettera a Cassandra del 17 gennaio 1809 (lettera 65), preceduti da "Ho appena ricevuto alcuni versi di autore sconosciuto, e mi è stato chiesto di inoltrarli a mio nipote Edward a Godmersham." Si riferiscono a due giochi di carte: Brag, simile al moderno poker, e Speculation, un gioco in cui si comprano e vendono carte e la vittoria va a chi riesce a mantenere quelle di valore più alto. JA aveva insegnato il secondo ai nipoti Edward e George quando erano stati a Southampton dopo la morte della madre (vedi la lettera 60).

My dearest Frank

Chawton, July 26. - 1809. -                           

My dearest Frank, I wish you joy
Of Mary's safety with a Boy,
Whose birth has given little pain
Compared with that of Mary Jane. -
May he a growing Blessing prove,
And well deserve his Parents' Love! -
Endow'd with Art's & Nature's Good,
Thy name possessing with thy Blood,
In him, in all his ways, may we
Another Francis William see! -
Thy infant days may he inherit,
Thy warmth, nay insolence of spirit; -
We would not with one fault dispense
To weaken the resemblance.
May he revive thy Nursery sin,
Peeping as daringly within,
His curley Locks but just descried,
With "Bet, my be not come to bide." -

Fearless of danger, braving pain,
And threaten'd very oft in vain,
Still may one Terror daunt his Soul,
One needful engine of Controul
Be found in this sublime array,
A neighbouring Donkey's aweful Bray.
So may his equal faults as Child,
Produce Maturity as mild!
His saucy words & fiery ways
In early Childhood's pettish days,
In Manhood, shew his Father's mind
Like him, considerate & kind;
All Gentleness to those around,
And eager only not to wound.

Then like his Father too, he must,
To his own former struggles just,
Feel his Deserts with honest Glow,
And all his self-improvement know. -
A native fault may thus give birth
To the best blessing, conscious Worth. -

As for ourselves we're very well;
As unaffected prose will tell. -
Cassandra's pen will paint our state,
The many comforts that await
Our Chawton home, how much we find
Already in it, to our mind;
And how convinced, that when complete
It will all other Houses beat
That ever have been made or mended,
With rooms concise, or rooms distended.
You'll find us very snug next year,
Perhaps with Charles & Fanny near,
For now it often does delight us
To fancy them just over-right us. -

J. A.                           

Mio carissimo Frank

Chawton, 26 luglio 1809. -                           

Mio carissimo Frank, con te gioisco
Per Mary in salute con un Figlio maschio,
La cui nascita ha arrecato poca pena
In confronto a quella di Mary Jane - (1)
Possa egli dimostrarsi una Benedizione,
E meritarsi l'Amore dei Genitori! -
D'Ingegno e di Natura ben dotato,
Col tuo Sangue e col tuo nome,
In lui, nei suoi modi, potremo noi
Vedere un altro Francis William! -
I tuoi giorni d'infanzia possa ereditare,
Il tuo ardore, e il tuo spirito insolente; -
Da nessun difetto vogliamo esentarlo
Che attenui la somiglianza.
Possa rinnovare i tuoi peccati nella Culla,
Scrutare arditamente da lì dentro,
I Riccioli che cominciano a spuntare,
Con un "Bet, (2) non sono fatto per aspettare." -

Incurante del pericolo, al dolore indifferente,
E tanto spesso minacciato invano,
Fino a quando un Terrore lo spaventi,
Un necessario meccanismo di Controllo
Scoperto in qualcosa di sublime,
Il Raglio del Somaro di un vicino.
Possano così i difetti di un Bambino,
Produrre un Adulto così mite!
Le parole sfacciate e i modi arditi
Nei giorni della prima bizzosa Fanciullezza,
Con la Maturità, diventino quelli del Padre
E come lui, premuroso e gentile;
Tutto Cortesie per chi gli è vicino,
E desideroso solo di non ferire.

Poi come ha fatto il Padre, deve,
Combattere i difetti di gioventù,
Riconoscere le sue Mancanze con Occhio onesto,
E sapersi migliorare in tutto. -
Un difetto infantile può così portare
Al più benedetto e consapevole Valore. -

Quanto a noi stiamo molto bene;
Come una spontanea prosa ti dirà. -
La penna di Cassandra dipingerà il nostro stato,
Le molte comodità che ci attendono
Nella casa di Chawton, quante ne troviamo
Già in essa, per il nostro animo;
E come siamo convinte, che una volta finita
Sarà migliore di qualsiasi altra Casa
Che sia mai stata costruita o restaurata,
Con stanze compatte, o stanze dilatate.
Il prossimo anno ci troverai ben sistemate,
Forse con Charles e Fanny vicini, (3)
Poiché ora spesso ci dilettiamo
A immaginarli proprio accanto a noi.

J. A.                           


I versi furono scritti qualche giorno dopo la nascita del primo figlio maschio di Frank Austen e Mary Gibson, il 12 luglio 1809, a cui era stato dato lo stesso nome del padre: Francis-William. Il manoscritto fu inviato da JA a Frank, che in quel momento era imbarcato in Estremo Oriente (lettera 69).
Nell'aprile di quell'anno Mary Gibson si era trasferita a Alton e le Austen si stabilirono nel cottage di Chawton, vicinissimo a Alton, il 7 luglio.
Nell'edizione delle Lettere a cura di Deirdre Le Faye è riportata anche la brutta copia di questa lettera, la numero 69(D), con alcune differenze nella punteggiatura, nell'uso delle maiuscole e nella divisione in strofe, e una sola variante, nel terzo verso dell'ultima strofa, che da "Cassandra's pen will paint our state," diventa "Cassandra's pen will give our state,", con un significato analogo.



(1) La primogenita di Frank, nata nel 1807.

(2) "Bet" potrebbe essere il diminutivo di una bambinaia che si chiamava Elizabeth (a meno che non sia il verbo "to bet" - "scommettere"), ma il significato degli ultimi tre versi di questa strofa non mi è chiaro.

(3) Charles Austen era con la moglie Fanny alle Bermuda, e tornò in Inghilterra solo nel 1811. Frank tornò invece nel 1810.

In measured verse

                                   1
In measured verse I'll now rehearse
   The charms of lovely Anna:
And, first, her mind is unconfined
   Like any vast savannah.

                                   2
Ontario's lake may fitly speak
   Her fancy's ample bound:
Its circuit may, on strict survey
   Five hunfred miles be found.

                                   3
Her wit descends on foes and friends
   Like famed Niagara's Fall;
And travellers gaze in wild amaze,
   And listen, one and all.

                                   4
Her judgment sound, thick, black, profound,
   Like transatlantic groves,
Dispenses aid, and friendly shade
   To all that in it roves.

                                   5
If thus her mind to be defined
   America exhausts,
And all that's grand in that great
       land
   In similes it costs -

                                   6
Oh how can I her person try
   To image and portray?
How paint the face, the form how trace
   In which those virtues lay?

                                   7
Another world must be unfurled,
   Another language known,
Ere tongue or sound can publish round
   Her charms of flesh and bone.

In versi cadenzati

                                   1
In versi cadenzati ora illustrerò
   Le attrattive dell'amabile Anna:
In primis, la sua mente è sconfinata
   Come una vasta prateria.

                                   2
Il lago Ontario è appropriato a descriverne
   I fantastici e ampi confini:
Il perimetro, dopo approfondita indagine
   Può stimarsi in cinquecento miglia.

                                   3
La sua arguzia si abbatte su amici e nemici
   Come le rinomate Cascate del Niagara;
E i viaggiatori guardano sbalorditi,
   E ascoltano, da cima a fondo.

                                   4
I suoi giudizi, solidi, densi, oscuri, profondi,
   Come boschi d'oltreoceano,
Dispensano aiuti, e amichevoli ombre
   A tutti quelli che ci vagano dentro.

                                   5
Se è così definire la sua mente
   L'America esaurisce,
E tutto ciò che di grandioso c'è in quella grande
       terra
   Si valuta in similitudine.

                                   6
Oh come posso la sua persona tentare
   Di immaginare e ritrarre?
Come dipingere il volto, tracciare le forme
   In cui risiedono queste virtù?

                                   7
Un altro mondo c'è da dispiegare
   Un altro linguaggio da imparare,
Che prima di parola o suono possa divulgare
   Le sue attrattive in carne e ossa.


L'amabile Anna del secondo verso é la nipote di JA, figlia di James Austen. Il manoscritto è perduto e il testo fu pubblicato da James-Edward Austen-Leigh (fratellastro di Anna) nel suo A Memoir of Jane Austen (1870), dove è definito "uno scherzoso panegirico su una giovane amica, che era realmente bella e intelligente" (terza ediz., 1872, pag. 89). La data di composizione non è conosciuta, ma potrebbe risalire all'estate del 1810, quando Anna passò un periodo a Chawton con la nonna e le zie, o anche alla primavera del 1811, quando JA e la nipote erano a Londra.

I've a pain in my head

I've a pain in my head
   Said the suffering Beckford,
To her Doctor so dread.
   Oh! what shall I take for't?

Said this Doctor so dread,
   Whose name it was Newnham.
For this pain in your head,
   Ah! What can you do Ma'am?

Said Miss Beckford, Suppose
   If you think there's no risk,
I take a good Dose
   Of calomel, brisk. -

What a praise-worthy notion.
   Replied Mr. Newnham.
You shall have such a potion,
   And so will I too Ma'am. -
                           Feby. 1811. -

Ho un dolore di testa

Ho un dolore di testa
   Disse la sofferente Miss Beckford,
Al suo Dottore così riverito.
   Oh! che cosa posso prendere per esso?

Disse il Dottore così riverito,
   Il cui nome era Newnham.
Per questo vostro dolore di testa,
   Ah! che cosa potete fare Signora?

Disse Miss Beckford, Vorrei
   Se ritenete che non ci sia pericolo,
Prendere una buona Dose
   Di calomelano, subito. -

Che idea degna di lode.
   Replicò Mr. Newnham.
Avrete tale pozione,
   E così farò io Signora. -
                           Febbraio 1811. -


Maria Beckford era cugina di William Beckford, l'autore del romanzo gotico Vathek (1786). Dopo la morte, nel 1803, della sorella Charlotte, moglie di John Middleton, si era stabilita a casa del cognato per badare ai sei figli lasciati dalla sorella. I Middleton vissero in affitto nella casa padronale di Chawton dal 1808 al 1813.
Ne restano due manoscritti, uno al City Museum di Winchester e l'altro in una collezione privata. Le due versioni sono sostanzialmente uguali, a parte differenze nella punteggiatura e nell'uso delle maiuscole; l'unica variante è al verso 4, dove nella seconda versione si legge "Ah!" al posto di "Oh!".

On the marriage of Mr. Gell of East Bourn to
       Miss Gill. -

Of Eastbourn, Mr. Gell
   From being perfectly well
Became dreadfully ill
   For the love of Miss Gill.
So he said with some sighs
   I'm the slave of your i.s
Ah! restore if you please
   By accepting my e.s.

Sul matrimonio di Mr. Gell di East Bourn con
       Miss Gill. -

Di Eastbourn, Mr. Gell
   Da che stava perfettamente bene
Divenne terribilmente malato
   D'amore per Miss Gill.
Così disse con qualche sospiro
   Sono schiavo dei vostri occhi
Ah! guaritemi per favore
   Acconsentendo al mio benessere.


Lo spunto di questi versi fu una notizia pubblicata su The Hampshire Telegraph and Sussex Chronicle del 25 febbraio 1811: "Sussex, sabato 23 febbraio 1811. Sabato Mr. Gell, di Eastbourn, si è sposato con Miss Gill, di Well-street, Hackney". Il fatto che i nomi degli sposi fossero così simili l'uno con l'altro evidentemente solleticò il gusto di JA per i giochi di parole. Al v. 6 "i.s" (ovvero la "i" di Miss Gill) si legge "/ais/", come "eyes" ("occhi"), mentre al v. 8 "e.s." (la "e" di Mr. Gell) si legge "/is/", come "ease" ("benessere").
Due i manoscritti: uno in possesso di Park Honan (l'autore di una biografia di JA), l'altro del Roman Baths Museum. Il primo è apparso in un catalogo della libreria antiquaria londinese Jarndyce dell'estate 2017, in vendita per 120.000 sterline. Nel secondo il titolo è più lungo. «On reading in the Newspaper, the Marriage of "Mr. Gell of Eastbourn to Miss Gill"» («Leggendo sul Giornale del Matrimonio di "Mr. Gell di Eastbourn con Miss Gill"») e ci sono alcune varianti:
al v. 6 "eyes" al posto di "i.s";
al v. 7 "Oh!" al posto di "Ah!";
al v. 8 "ease" al posto di "e.s.
alla fine le iniziali "J. A."

I am in a dilemma

I am in a Dilemma,
For want of an Emma,
Escaped from the Lips,
Of Henry Gipps. -

Sono in un dilemma

Sono in un Dilemma,
In mancanza di una Emma,
Sfuggita dalle Labbra,
A Henry Gipps. -


In una lettera a Cassandra del 30 aprile 1811 (lettera 72). "Emma" era Emma-Maria Plumptre, che si fidanzò con Henry Gipps nel settembre del 1811 e lo sposò nel 1812. I versi derivano probabilmente da qualche informazione ricevuta da Fanny circa le voci di un fidanzamento tra i due.
La famiglia Plumptre viveva a Fredville, vicino a Godmersham, ed era in rapporti di amicizia con Edward Austen. Il fratello di Emma, John-Pemberton Plumptre, fu per qualche tempo innamorato della figlia di Edward, Fanny, e la nipote chiese consiglio alla zia perché era indecisa sul da farsi (vedi le lettere 109 e 114 del 1814).

Between Session & Session

Between Session & Session
The just Prepossession
May rouse up the Nation
And the villainous Bill
May be forced to lie Still
Against Wicked Men's will.

Tra Sessione e Sessione

Tra Sessione e Sessione
Il giusto Preconcetto
Può risvegliare la Nazione
E l'infame Pagamento
Può essere costretto a mettersi da Parte
Contro la malvagia volontà degli Uomini.


In una lettera a Cassandra del 30 aprile 1811 (lettera 72), preceduta da "Mi congratulo con Edward per il rinvio a un'altra Sessione del Pagamento per il Canale nelle campagne del Kent, come ho appena avuto il piacere di leggere. C'è sempre qualcosa da sperare in una Proroga."
Nell'edizione delle Lettere curata da Deirdre Le Faye, al v. 2 si legge "The first Prepossession" ("Il primo Preconcetto"); in Later Manuscripts, nell'edizione delle opere complete di JA della Cambridge University, "first" diventa "just", e le curatrici (Janet Todd e Linda Bree) annotano: "Come ha fatto rilevare Southam, 'just' (una parola usata da JA anche alcune righe prima nella lettera) sembra più probabile, e ha più senso nella frase (Jane Austen: A Students' Guide to the Later Manuscripts Works, Concord Books, 2007, p. 208).

When stretch'd on one's bed

   When stretch'd on one's bed
   With a fierce-throbbing head
Which precludes alike Thought or Repose,
   How little one cares
   For the grandest affairs
That may busy the world as it goes! -

   How little one feels
   For the Waltzes and reels
Of our dance-loving friends at a Ball!
   How slight one's concern
   To conjecture or learn
What their flounces or hearts may befall.

   How little one minds
   If a company dines
On the best that the Season affords!
   How short is one's muse
   O'er the Sauces and Stews,
Or the Guests, be they Beggars or Lords. -

   How little the Bells,
   Ring they Peels, toll they Knells
Can attract our attention or Ears! -
   The Bride may be married,
   The Corse may be carried,
And touch nor our hopes nor our fears.

   Our own bodily pains
   Ev'ry faculty chains;
We can feel on no subject beside.
   'Tis in health & in Ease
   We the Power must seize
For our friends & our Souls to provide.
                                         Octr. 27. 1811.
                                                            J.A

Quando ci si rigira nel letto

   Quando ci si rigira nel letto
   Con un feroce pulsare nella testa
Che preclude sia Pensiero che Riposo,
   Quanto poco ce ne importa
   Delle grandiose faccende
Che occupano il mondo che procede! -

   Quanto poco ripensiamo
   A Valzer e giravolte
Di amici che si divertono in un Ballo!
   Quanto è scarso l'interesse
   Di supporre o sapere
Che succeda a balze o cuori.

   Quanto poco ci chiediamo
   Se qualcuno abbia pranzato
Con il meglio che offra la Stagione!
   Quanto è breve la riflessione
   Su Salse e Stufati,
O sugli Ospiti, siano Nobili o Plebei. -

   Quanto poco le Campane,
   Suonino a distesa, o con rintocchi funebri
Riescono ad attirare il nostro Orecchio!
   La Sposa può essere condotta all'altare,
   La Salma portata al funerale,
E intoccate restano speranze o timori.

   I nostri dolori fisici
   Bloccano ogni facoltà;
Non riusciamo a pensare ad altro.
   È in salute e in Serenità
   Che dobbiamo cogliere l'Energia
Da offrire all'Animo e agli amici.
                                         27 ottobre 1811.
                                                              J.A


Il manoscritto, al Roman Baths Museum, è nello stesso foglio della poesia su Mr. Gell e Miss Gill (vedi sopra).

Camilla, good humoured, & merry, & small

Camilla, good humoured, & merry, & small
For a Husband was at her last stake;
And having in vain danced at many a Ball
Is now happy to jump a Wake.

La gioviale, allegra e piccola Camilla

La gioviale, allegra e piccola Camilla
Per un Marito aveva un'ultima chance;
E avendo invano ballato a molte feste
È ora felice di cogliere un Wake.


I versi, dei quali non è rimasto il manoscritto, sono citati in una lettera del 29 novembre 1812 a Martha Lloyd (vedi la nota 4 alla lettera 77): "I 4 versi che ti ho mandato su Miss W. erano tutti miei, ma in seguito James ha suggerito ciò che ho ritenuto un miglioramento degno di nota e tale da meritare la Steventon Edition." Miss W., e la Camilla dei versi, era Urania-Catherine-Camilla Wallop (1774-1814), che sposerà il "Wake" del verso finale (il rev. Henry Wake) il 26 marzo 1813. Il secondo verso è ovviamente riferito all'età di Camilla Wallop, ancora nubile a trentotto anni compiuti (era nata il 23 novembre 1774).
Il testo riportato qui deriva da una copia fatta da Anna Austen, e potrebbe essere la versione "migliorata" da James descritta nella lettera. Esiste un'altra copia, trascritta nel 1860 da Stephen Terry, all'epoca consuocero di Anna Austen, con due versi, il secondo e il quarto, leggermente diversi: "For a Husband it happend was at her last stake;" ("Per un Marito le capitò un'ultima chance;") e "Is now very happy to Jump at a Wake." ("È ora felice di cogliere al volo un Wake.").

When Winchester races first took their beginning

When Winchester races first took their beginning
It is said the good people forgot their old Saint
Not applying at all for the leave of St: Swithin
And that William of Wykeham's approval
       was faint.

The races however were fix'd and determin'd
The company met & the weather was charming
The Lords & the Ladies were satine'd & ermin'd
And nobody saw any future alarming.

But when the old Saint was informed of
       these doings
He made but one spring from his shrine to the roof
Of the Palace which now lies so sadly in ruins
And then he address'd them all standing aloof.

Oh, subjects rebellious, Oh Venta depraved
When once we are buried you think we are dead
But behold me Immortal. - By vice you're enslaved
You have sinn'd & must suffer. - Then further
       he said

These races & revels & dissolute measures
With which you're debasing a neighbouring Plain
Let them stand - you shall meet with your curse in
       your pleasures
Set off for your course, I'll pursue with my rain.

Ye cannot but know my command o'er July.
Henceforward I'll triumph in shewing my powers,
Shift your race as you will it shall never be
       dry
The curse upon Venta is July in showers.

Quando le corse di Winchester ebbero inizio

Quando le corse di Winchester ebbero inizio
Si dice che la brava gente scordò il vecchio Santo
Non chiedendo affatto il permesso di St. Swithin (1)
E che il sì di William di Wykeham (2)
       fu vago.

Le corse tuttavia furono fissate e organizzate
La folla si radunò e il tempo fu incantevole
Nobili e Consorti in raso ed ermellino
E nessuno ebbe sentore di un qualche allarme.

Ma quando il vecchio Santo seppe
       queste cose
Fece un balzo dalla sua teca fino al soffitto
Del Palazzo che ora è così tristemente in rovina
E poi intimò a tutti loro di starne lontani.

Oh, sudditi ribelli, Oh Venta (3) depravata
Se una volta seppelliti ci credete morti
Pur vedendomi Immortale. - Del vizio siete schiavi
Avete peccato e dovete soffrire. - Poi
       disse ancora

Queste corse, le baldorie e le dissolutezze
Con cui avvilite una vicina Spianata (4)
Fatele continuare - troverete la sventura
       nei vostri piaceri
Avviatevi pure, vi perseguiterò con la pioggia.

Vi accorgerete della mia autorità su luglio.
D'ora in poi trionferò mostrando i miei poteri,
Spostate le corse come volete, non saranno mai
       asciutte
La sventura su Venta sia un luglio bagnato.


Questi versi furono scritti il 15 luglio 1817, tre giorni prima della morte di JA; almeno è questo che indica un manoscritto, non di mano di JA, conservato alla New York Public Library: "scritti il 15 luglio 1817: da Jane Austen che morì il mattino del 18 luglio 1817 all'età di 41 anni." Un'altra copia, scritta da Cassandra, è conservata al Jane Austen Memorial Trust di Chawton. Potrebbe non essere mai esistito un manoscritto autografo, visto che, se la data della copia a New York è esatta, JA in quei giorni non aveva probabilmente la forza di scrivere e i versi potrebbero essere stati dettati.



(1) St. Swithin fu Vescovo di Winchester dall'852 fino alla sua morte nell'862 e fu poi nominato patrono della città. Il 15 luglio 971 (poi celebrato come festa del santo) il corpo fu trasferito dalla tomba esterna alla cattedrale in una teca all'interno. Sembra che quel giorno ci sia stata una tempesta e che da questo sia nato un proverbio che dice "Se piove il giorno di St. Swithin, pioverà per quaranta giorni." (vedi gli ultimi versi).

(2) William of Wykeham (1324-1404) fu Vescovo di Winchester dal 1366 fino alla sua morte.

(3) Venta Belgarum era il nome romano di Winchester.

(4) Le corse si tenevano a Worthy Down, circa quattro miglia a nord di Winchester.

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