Jane Austen

George Crabbe
The Parish Register (II, 502-573)
traduzione di Giuseppe Ierolli

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Per il nome dell'eroina di Mansfield Park, Fanny Price, è talvolta citato un poema di George Crabbe, The Parish Register (Il registro parrocchiale, 1807), dove, nella seconda parte, intitolata "Matrimoni" (i titoli delle altre due sono "Battesimi" e "Sepolture"), è narrata la vicenda di Sir Edward Archer, un "cavaliere galante" che fa la corte alla figlia del suo fattore, una fanciulla "amabile e casta" il cui nome è appunto Fanny Price. La fanciulla rifiuta l'offerta di matrimonio del ricco pretendente perché è già innamorata di un altro.
Il riferimento è tutt'altro che certo, ma la coincidenza del nome e della vicenda, che somiglia al rapporto tra Fanny e Mr. Crawford, e il fatto che Crabbe fosse uno dei poeti prediletti da JA, la rende comunque plausibile.

Sulla predilezione di JA per Crabbe, vedi il cap.V del Ricordo di Jane Austen, del nipote James-Edward Austen-Leigh, e le citazioni del poeta nelle lettere 87, 93 e 96.

Per l'ipotesi del riferimento al poema di Crabbe, vedi l'Introduzione a: Jane Austen, Mansfield Park, edited by John Wiltshire, Cambridge University Press, 2005, pag. xlvi.

George Crabbe
THE PARISH REGISTER
(Part II - Marriages, lines 502-573)

 


Sir Edward Archer is an amorous knight,
And maidens chaste and lovely shun his sight;
His bailiff's daughter suited much his taste,
For Fanny Price was lovely and was chaste;
To her the Knight with gentle looks drew near,
And timid voice assumed to banish fear: -
"Hope of my life, dear sovereign of my breast,
Which, since I knew thee, knows not joy nor rest;
Know, thou art all that my delighted eyes,
My fondest thoughts, my proudest wishes prize;
And is that bosom - (what on earth so fair!)
To cradle some coarse peasant's sprawling heir,
To be that pillow which some surly swain
May treat with scorn and agonise with pain?
Art thou, sweet maid, a ploughman's wants to share,
To dread his insult, to support his care;
To hear his follies, his contempt to prove,
And (oh! the torment!) to endure his love;
Till want and deep regret those charms destroy,
That time would spare, if time were pass'd in joy?
With him, in varied pains, from morn till night,
Your hours shall pass; yourself a ruffian's right;
Your softest bed shall be the knotted wool;
Your purest drink the waters of the pool;
Your sweetest food will but your life sustain,
And your best pleasure be a rest from pain;
While, through each year, as health and strength abate,
You'll weep your woes and wonder at your fate;
And cry, 'Behold,' as life's last cares come on,
'My burthens growing when my strength is gone.'
"Now turn with me, and all the young desire,
That taste can form, that fancy can require;
All that excites enjoyment, or procures
Wealth, health, respect, delight, and love, are yours:
Sparkling, in cups of gold, your wines shall flow,
Grace that fair hand, in that dear bosom glow;
Fruits of each clime, and flowers, through all the year
Shall on your walls and in your walks appear:
Where all beholding, shall your praise repeat,
No fruit so tempting and no flower so sweet:
The softest carpets in your rooms shall lie,
Pictures of happiest love shall meet your eye,
And tallest mirrors, reaching to the floor,
Shall show you all the object I adore;
Who, by the hands of wealth and fashion dress'd,
By slaves attended and by friends caress'd,
Shall move, a wonder, through the public ways,
And hear the whispers of adoring praise.
Your female friends, though gayest of the gay,
Shall see you happy, and shall, sighing, say,
While smother'd envy rises in the breast, -
'Oh! that we lived so beauteous and so blest!'
"Come, then, my mistress, and my wife; for she
Who trusts my honour is the wife for me;
Your slave, your husband, and your friend employ
In search of pleasures we may both enjoy."
To this the Damsel, meekly firm, replied:
"My mother loved, was married, toil'd, and died;
With joys she'd griefs, had troubles in her course,
But not one grief was pointed by remorse:
My mind is fix'd, to Heaven I resign,
And be her love, her life, her comforts mine."
Tyrants have wept; and those with hearts of steel,
Unused the anguish of the heart to heal,
Have yet the transient power of virtue known,
And felt th' imparted joy promote their own.
Our Knight relenting, now befriends a youth,
Who to the yielding maid had vow'd his truth;
And finds in that fair deed a sacred joy,
That will not perish, and that cannot cloy; -
A living joy, that shall its spirits keep,
When every beauty fades, and all the passions sleep.

George Crabbe
IL REGISTRO PARROCCHIALE
(Parte II - Matrimoni, vv. 502-573)

 


Sir Edward Archer è un cavaliere galante,
E le fanciulle caste e amabili rifuggono dalla sua vista;
La figlia del suo fattore si addiceva molto ai suoi gusti,
Poiché Fanny Price era amabile e casta;
Con fare gentile il cavaliere le si avvicinava
E una timida voce simulava per scacciarne i timori:
"Speranza della mia vita, dolce sovrana del mio cuore,
Che, da quando ti ha conosciuta, non conosce né gioia né riposo;
Sappi che tu sei tutto ciò che i miei occhi deliziati,
I miei pensieri più teneri, i miei più grandi desideri apprezzano;
E questo petto - (cosa c'è al mondo di più bello?)
Deve cullare l'erede generato da qualche rozzo contadino?
Essere il giaciglio che qualche burbero ragazzotto
Può trattare con scherno e riempire di pena?
Puoi tu, dolce fanciulla, condividere i bisogni di un agricoltore,
Temere le sue offese, assisterlo nei suoi affanni,
Udirne le facezie, subire il suo disprezzo,
E (oh! che tormento!) sopportare il suo amore;
Finché la povertà e un profondo rimpianto scacceranno la magia,
Cosa che il tempo risparmia, se il tempo trascorre felice?
Con lui, in vari dolori, dalla mattina alla sera,
Passeranno le tue ore; per te, preda di un furfante;
Il tuo letto più soffice sarà un groviglio di lana;
La tua bevanda più pura l'acqua dello stagno;
Il tuo cibo più dolce non altro che il sostentamento;
E il tuo maggior piacere sarà il riposo dalle pene;
Mentre, anno dopo anno, scemando forza e salute,
Piangerai i tuoi dolori e ti stupirai del tuo fato;
E griderai 'Ecco, quando la fine della vita sta per arrivare,
Il mio fardello aumenta mentre la forza scompare.'
Ora rivolgiti a me, e a tutti i desideri giovanili,
Che il gusto può creare, che la fantasia può esigere;
Tutto ciò che suscita gioia, o procura
Ricchezza, salute, rispetto, delizia e amore, è tuo:
Scintillanti, in coppe d'oro, scorreranno i tuoi vini,
La grazia di questa dolce mano splenderà su questo caro petto;
Frutti di ogni dove, e fiori tutto l'anno
Appariranno sui tuoi muri e ai tuoi piedi:
Dove chiunque guarderà, ripeterà le tue lodi,
Nessun frutto più appetibile o fiore più profumato:
Nelle tue stanze ci saranno i più soffici tappeti,
Immagini di fulgido amore avrai dinnanzi agli occhi,
E gli specchi più alti, che arriveranno fino al pavimento,
Ti mostreranno per intero l'oggetto che adoro;
Colei che, abbigliata da moda e da denaro,
Assistita dagli schiavi e vezzeggiata dagli amici,
Attraverserà, una meraviglia, le pubbliche vie,
E ascolterà sussurri di lode adorante.
Le tue amiche, anche le più allegre delle allegre,
Ti vedranno felice, e diranno, sospirando,
Mentre un'invidia soffocata nascerà in seno,
'Oh! se vivessimo in modo così bello e benedetto!'
Vieni allora, mia padrona, mia sposa; perché colei
Che ha fede nel mio onore è la sposa che fa per me;
Uno schiavo, un marito, un amico prendi,
Alla ricerca di piaceri di cui entrambi gioiremo."
A questo la damigella, con umile fermezza, rispose:
"Mia madre amò, si sposò, faticò e morì;
Ebbe gioie e dolori, ebbe difficoltà nella sua vita,
Ma nessun dolore fu segnato dal rimorso;
La mia mente è impegnata, al cielo mi rimetto,
E l'amore, la vita, le gioie di lei siano le mie."
Tiranni hanno pianto; e chi ha un cuore d'acciaio,
Non uso a guarire dai tormenti del cuore,
Ha nondimeno il fugace potere di riconoscere la virtù,
E di capire che la gioia conferita favorisce la sua.
Il nostro cavaliere si è placato, ora aiuta il giovane
Che alla docile fanciulla ha giurato fedeltà;
E trova in quel nobile atto una gioia sacra,
Che non morirà, e non sarà mai saziata;
Una gioia che vivrà, che rimarrà nel suo animo,
Quando la bellezza sarà svanita, e la passione dormirà.

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