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Letters of Jane Austen
LETTERS.
The first three of these are from Sloane Street, where Jane was at this time visiting her brother Henry and his wife Eliza, to whom frequent reference is made. They are lively letters, and she seems to have enjoyed herself thoroughly, and to have had plenty of amusement of one sort and another. 'The D'Entraigues and Comte Julien' were doubtless friends of 'Eliza,' whose first husband had been a Frenchman; the Cookes and Tilsons I have already mentioned, and nobody else in the fifty-fifth letter seems to require special attention. The fifty-sixth contains some interesting allusions to 'S. and S.' ('Sense and Sensibility'), from which I gather that some of her home critics had thought that she put the incomes of her heroes and heroines either too low or too high. It may be remarked that, as she told us in another letter that Elizabeth was her favourite character in 'Pride and Prejudice,' so, with regard to the novel now under discussion, she has most reliance on a favourable reception for its heroine Elinor. Then comes an amusing description of her sister in-law's musical party, where the drawing-room becoming too hot (an example constantly followed with fidelity by modern drawing-rooms under similar circumstances), Jane stood in the passage surrounded by gentlemen (just as other Janes have frequently done), and no doubt contributed greatly to the pleasure of the evening. I cannot pretend to interpret the message sent to 'Fanny' respecting the 'first glee,' which is written in a 'gibberish' probably only understood by the sender and receiver of the same. We must therefore be satisfied with knowing that 'the music was extremely good,' that the professionals, who were paid for it, sang very well, and the amateurs, who were not paid for it, would not sing at all. The Play was a favourite amusement of Jane's; she seems to have gone to one or more every time she was in London. One is sorry to gather from this letter that Eliza caught cold from getting out of her carriage into the night air when the horses 'actually gibbed,' and one wonders what 'that quarter' was from which Aunt Jane supposed that 'the alloy of Fanny's happiness' would come; but, having no clue to the mystery, one can do no more than wonder. From the fifty-seventh letter we gather that Mr. W. K. (Wyndham Knatchbull) thought Jane 'a pleasant-looking young woman,' and we have another 'gibberish' message to Fanny, and in a reference to a lady who is 'most happily married' to a gentleman who 'is very religious and has got black whiskers,' one detects a touch of that peculiar humour which so often amuses us in the novels. The fifty-eighth letter imparts the interesting intelligence of a cousin's marriage, which I find duly authenticated by 'Burke's Landed Gentry,' which chronicles the fact that General Orde's first wife was Margaret Maria Elizabeth, eldest daughter of Wm. Beckford, Esq., of Fonthill, Wilts, and that they were married in 1811, her sister 'Susan Euphemia' having married the tenth Duke of Hamilton (then Marquis of Douglas) in 1810; but how these ladies were cousins to Jane Austen I cannot make out, and am not disposed to stop and inquire. 'Poor John Bridges!' probably refers to his state of health. He married Charlotte Hawley in 1810, and died in 1812; and having lived much at Godmersham, it was natural that 'our own dear brother' (Mr. Knight) should be affected by his illness and early death. Mrs. Harding, who came from Dummer (a little village five miles from Basingstoke) to Chawton with the Terrys, was Dionysia, daughter of Sir Bouchier Wrey, wife of Richard Harding, Esq., of Upcott. and sister to Mrs. Nicholas Toke, of Godinton, whom she had therefore a perfect right to resemble if she pleased, but it seems that she did not. We learn from this letter that Jane had 'uncomfortable feelings' in thunderstorms, that several clerical changes in the neighbourhood were impending, and that Mr. Prowting (1) had opened a gravel-pit, but there is nothing in these circumstances which seems to call for remark. The fifty-ninth letter opens with a project for a visit from Miss Sharpe, and the rest of it is filled with various details which may be left to speak for themselves. The sixtieth refers to difficulties relating to the proposed Sharpe visit, but tells of a 'very pleasant' one made to Chawton by Henry Austen and Mr. Tilson, and informs us, writing on Thursday, June 6, that they 'began peas on Sunday' exactly two days before the orthodox time, which from King George the Third's accession until his death was always held to be 'the good King's Birthday'—namely, June 4—so that the loyal inmates of Chawton Cottage should have restrained their appetites until the Tuesday. There is not much more in this letter, and then we have unfortunately another gap of nearly two letterless years, there being none in my collection from June 6, 1811, until May 24, 1813.
LVI LVII LVIII LIX LX
(1) The Prowtings were a family who had lived on their own property in Chawton for some 200 years, and a descendant still lives there. |
Lettere di Jane Austen
LETTERE
Le prime tre di questo gruppo sono da Sloane Street, dove in quel periodo Jane era in visita dal fratello Henry e la moglie Eliza, ai quali si accenna di frequente. Sono lettere vivaci, e sembra che lei si stia divertendo sotto tutti i punti di vista, con un gran numero di svaghi di ogni genere. "I D'Entraigues e il conte Julien" erano senza dubbio amici di "Eliza", il cui primo marito era un francese; i Cooke e i Tilson li ho già menzionati, e nessun altro nella cinquantacinquesima lettera sembra richiedere un'attenzione particolare. La cinquantaseiesima contiene alcune interessanti allusioni a "S. and S." ("Sense and Sensibility" - "Ragione e sentimento"), dalle quali deduco che qualcuno dei suoi critici familiari aveva ritenuto che le entrate dei suoi eroi ed eroine fossero troppo basse o troppo alte. Si può notare, visto che in un'altra lettera ci veniva detto che Elizabeth era il suo personaggio preferito in "Orgoglio e pregiudizio", che riguardo al romanzo di cui stiamo parlando, lei tende più a confidare in una accoglienza favorevole per la sua eroina Elinor. Poi c'è una divertente descrizione del ricevimento musicale della cognata, dove il salotto era diventato troppo caldo (un esempio seguito costantemente e in modo fedele dai salotti moderni in circostanze simili), Jane era rimasta nel corridoio circondata da gentiluomini (proprio come facevano spesso altre Jane), e senza dubbio contribuì moltissimo al buon esito della serata. Non posso fingere di saper interpretare il messaggio mandato a Fanny rispetto al "primo pezzo vocale", scritto in un linguaggio incomprensibile che probabilmente era noto solo a chi lo scrisse e a chi era destinato. (1) Dobbiamo quindi accontentarci di sapere che "la musica era ottima", che i professionisti, che erano pagati per esibirsi, cantarono molto bene, e i dilettanti, che non erano pagati per esibirsi, non cantarono affatto. Il teatro era uno degli svaghi preferiti da Jane; ogni volta che era a Londra ne frequentava più di uno. Dispiace apprendere da questa lettera che Eliza prese un raffreddore scendendo dalla carrozza di sera, quando i cavalli "infatti si impuntarono", e ci si chiede quale fosse quell'ambiente" che avrebbe "turbato la felicità di Fanny"; ma, non avendo indizi circa il mistero, non si può fare altro che chiederselo. Dalla cinquantasettesima lettera apprendiamo che Mr. W. K. (Wyndham Knatchbull) riteneva Jane "una signorina con un aspetto molto piacevole", c'è un altro messaggio incomprensibile a Fanny, e in un riferimento a una signora che è "felicemente sposata" a un gentiluomo che "è molto religioso e porta i favoriti neri", si nota un tocco di quel peculiare umorismo che tanto spesso ci diverte nei suoi romanzi. La cinquantottesima lettera ci fornisce l'interessante notizia del matrimonio di una cugina, cosa che ho trovato debitamente confermata nel "Burke's Landed Gentry", dove è riportato che la prima moglie del generale Orde era Margaret Maria Elizabeth, figlia maggiore di William Beckford, Esq., di Fonthill, Wiltshire, e che si erano sposati nel 1811, inoltre, la sorella "Susan Euphemia" aveva sposato il decimo duca di Hamilton (poi marchese di Douglas) nel 1810; ma quali fossero i legami di parentela di queste signore con Jane Austen non lo so proprio, e non ho voglia di fermarmi per indagare. (2) Il "povero John Bridges" si riferisce probabilmente al suo stato di salute. Aveva sposato Charlotte Hawley nel 1810, e morì nel 1812, ed essendo vissuto per molto tempo a Godmersham, era naturale che "il nostro caro fratello" (Mr. Knight) fosse rattristato dalla sua malattia e dalla sua morte prematura. Mrs. Harding, arrivata da Dummer (un paesino a cinque miglia da Basingstoke) a Chawton con i Terry, era Dionysia, figlia di Sir Boucher Wrey, moglie di Richard Harding, Esq., di Upcott, e sorella di Mrs. Nicholas Toke, di Godinton, alla quale se voleva aveva quindi il pieno di diritto di assomigliare, ma sembra che non fosse così. Da questa lettera apprendiamo che Jane avvertiva "un senso di disagio" durante i temporali, che erano imminenti alcuni cambiamenti nei benefici ecclesiastici del vicinato, e che Mr. Prowting (1A) aveva aperto una cava di ghiaia, ma in queste cose non c'è nulla che possa richiamare l'attenzione. La cinquantanovesima lettera si apre con il progetto per una visita da parte di Miss Sharpe, e il resto è colmo di vari dettagli che parlano da soli. La sessantesima descrive le difficoltà relative alla prevista visita di Sharpe, ma parla di un'altra visita "molto piacevole" fatta a Chawton da Henry Austen e Mr. Tilson, e ci informa, di giovedì, 6 giugno, che avevano "cominciato domenica con i piselli", esattamente due giorni prima del periodo convenzionale, che dall'ascesa al trono di Giorgio III fino alla sua morte fu sempre ritenuto essere "il Compleanno del nostro amato Re", ovvero il 4 giugno, cosicché i leali inquilini del Chawton Cottage avrebbero dovuto trattenere i loro appetiti fino al martedì. Non c'è molto di più in queste lettere, e poi sfortunatamente c'è un altro intervallo di circa due anni senza lettere, visto che nella mia raccolta non ce n'è nessuna dal 6 giugno 1811 al 24 maggio 1813.
LVI LVII LVIII LIX (1A) I Prowting erano una famiglia vissuta nella loro proprietà di Chawton per circa 200 anni, e un discendente vive ancora lì. (N. d. A.)
(1) Vedi la nota 6 alla lettera 71 (qui la LVI). (2) In realtà le Beckford non erano cugine di Jane Austen. Vedi la nota 3 alla lettera 73 (qui la LVIII). |
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